Dal 13 al 24 maggio si svolge la 78esima edizione del Festival di Cannes, e se è vero che il cinema è il cuore della manifestazione, i primi due giorni di red carpet hanno già delineato un nuovo linguaggio estetico, segnato da ritorni d’archivio, dichiarazioni visive eleganti e un codice di comportamento rinnovato.
Un dress code contro le provocazioni
Il Festival di Cannes 2025 ha introdotto un regolamento più severo per l’abbigliamento di attrici, ospiti e pubblico: vietate nudità, trasparenze e spacchi eccessivi, così come gli strascichi troppo ingombranti. Una svolta che, pur richiamando il rigore formale delle prime edizioni, rappresenta una netta presa di posizione contro l’eccesso da red carpet. Tra i motivi della nuova regolamentazione, la volontà di evitare disagi logistici e restituire centralità all’eleganza sobria.

La memoria corre ad apparizioni passate entrate nella storia, come quella di Cicciolina nel 1988, ma oggi la Croisette cambia rotta. I look che si sono visti in queste prime giornate non rinunciano all’espressività, ma scelgono nuove forme per raccontarla.
Haute Couture e memoria: l’abito Chanel del 1987
La protagonista indiscussa dell’apertura è stata Alba Rohrwacher, che ha scelto di indossare un abito Chanel Haute Couture del 1987, selezionato dagli archivi della maison. Un gesto che ha restituito alla passerella francese l’idea di moda come narrazione, come passaggio tra generazioni. Inès de la Fressange, musa di Lagerfeld, lo indossò per la prima volta quasi quarant’anni fa. Oggi, quel capo torna con grazia, sobrietà e potere evocativo.


Le presenze femminili sul tappeto rosso
Bella Hadid ha interpretato le nuove direttive con un abito nero Saint Laurent che scolpisce la silhouette senza mai cedere alla trasgressione gratuita. Gli accessori sono studiati, come il maxi orecchino di smeraldo Chopard indossato su un solo lato.



Eva Longoria ha scelto un abito scultoreo oro e nero firmato Tamara Ralph, con un beauty look curato da L’Oréal Paris, tra i più equilibrati della serata. Heidi Klum ha invece puntato su un Elie Saab rosa chiaro dalla struttura floreale, mentre Irina Shayk ha sfilato in un abito Armani Privé nero con pois argentati e maniche voluminose.




Anche Alessandra Ambrosio ha lasciato il segno con un abito verde smeraldo firmato Zuhair Murad: scultoreo, con spacco frontale e maniche a effetto mantello, ha unito glamour da diva e teatralità controllata.

Halle Berry ha scelto un abito lungo a righe verticali nere e bianche, con collo alto e silhouette scivolata. Una scelta essenziale ma visivamente audace, che ha regalato un tocco grafico e moderno al tappeto rosso, in perfetta sintonia con i nuovi codici estetici della manifestazione.

Julia Garner ha optato per un abito nero trasparente con drappeggi, abbinato a un make-up bronzo e capelli corti in biondo platino.

Infine Juliette Binoche ha proposto un look Haute Couture Dior total white con cappuccio e pantaloni, richiamando una bellezza sofisticata e iconica.

I beauty look più fotografati
Capelli tirati e raccolti, onde morbide, trucco bronzeo e labbra glossate: lo styling di queste prime giornate ha seguito il principio del “vedere senza ostentare”. Dai toni ramati scelti da Bella Hadid al glow caramello di Alessandra Ambrosio, ogni look ha espresso coerenza con l’abito, raccontando una femminilità calda e senza eccessi.


Julia Garner, Irina Shayk, Eva Longoria e Juliette Binoche hanno confermato questa tendenza: smokey eye morbidi, chignon alti, scriminature decise, finish luminosi ma naturali.




La sorpresa Jeremy Strong
A rompere la palette dei toni neutri è stato Jeremy Strong, giurato di quest’edizione, che ha scelto un completo rosa in velluto con bucket hat ton sur ton firmato Lanvin. Una variazione cromatica che non ha cancellato la sua cifra stilistica, ma l’ha aggiornata. Forte anche la sua dichiarazione pubblica sul ruolo del cinema come spazio di verità in un mondo disorientato.

Un racconto in divenire
Siamo solo all’inizio del Festival. Ma tra nuove regole, ritorni d’archivio e abiti che non urlano ma lasciano il segno, Cannes 2025 sembra voler riscrivere il codice estetico della sua passerella più famosa.
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